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Ciro Aleandro Sannino -

Un Campione lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla… curiosità

Apprendimento, Mindset Revolution, Relazioni

Demetrio Albertini, il “metronomo”, ha incontrato la Community degli Human Digital Master, una squadra di 100 professionisti con competenze Human Digital, proveniente dalle 50 aziende diverse aderenti alla Mindset Revolution.

Ci ha parlato dei campioni dello sport, di competenze chiave per fare “goal” in campo e nella vita, e una curiosità: anche lo sport sta affrontando la trasformazione digitale.

Partiamo subito con l’intervista pre-partita.

Quali sono le caratteristiche che rendono un campione tale? Quali competenze tecniche e umane deve avere? Scegli tre campioni che hai citato anche sul tuo libro (Ti racconto i campioni del Milan. I fuoriclasse che hanno fatto la storia del club rossonero)

Ho avuto la fortuna di giocare con tanti grandi campioni, che però hanno avuto bisogno del contesto, della squadra che gli sta attorno. Nello sport di squadra hai una prerogativa, quella della diversità.

Se non c’è qualcuno che corre per il grande campione, non vinci la partita. Ognuno ha una propria caratteristica.

Sui tre nomi?

Al primo posto Van Basten, che è stato il pioniere, riuscendo ad anticipare la modernità.

Poi Paolo Maldini (il Van Basten dei difensori) che ha avuto il confronto con il padre, che è riuscito a superare.

Per il terzo, vi racconto un aneddoto. Ho finito la mia carriera al Barcellona, arrivando nello spogliatoio, il Presidente mi presenta un ‘’ragazzino’’ che mi conosceva perfettamente. Io non conoscevo quel ragazzo di soli 16 anni. Quel ragazzo era Leo Messi. Ecco il terzo campione è proprio lui.

In sintesi il vero talento è colui che riesce a superare i propri limiti. È quello che riesce a risolvere più problematiche che gli si propongono in quel momento. A livello calcistico, il campione è colui che riesce a valutare bene la situazione e nonostante la marcatura di 4 giocatori, riesce a superarli e a far ripartire l’azione.

Pensando un po’ al tuo percorso, come si passa da essere specialisti in un campo a dirigente, mettendo in gioco capacità tecniche prima e decisionali dopo? C’è stato qualcuno o un momento particolare che ti ha aiutato?

Prima di tutto direi la curiosità, che fa parte di tutti noi, essere curiosi vuol dire non accontentarsi di quello che si ha. Anche se oggi siamo i più bravi dobbiamo assolutamente pensare che domani potremmo essere raggiunti da qualcun altro e quindi dobbiamo sempre migliorarci.

Molti non hanno curiosità e impegno e quindi non riescono ad essere costanti. Quando smetti è difficile trovare qualcosa che ti possa stimolare e lo puoi fare solo uscendo dalla tua confort zone, trovando ed accettando la sfida.

Ci sono due elementi che non possono mancare per essere stimolati:

  • La competizione, perché ti prefissi un obiettivo e quindi entri in sfida con te stesso o con un competitor
  • La soddisfazione in quello che fai

Bisogna vivere mondi diversi anche nella stessa giornata. Mondi che hanno linguaggi diversi ma sono contraddistinti da equilibri comuni.

Demetrio Albertini e gli Human Digital Master

La competenza relazionale, anche in quest’anno di Lockdown è potentissima. Non tanto per la produttività, ma perché avere un contatto con le persone fa scaturire quella carica di creatività che davanti uno schermo risulta più complessa. Come si fa a costruire delle relazioni di fiducia e solidarietà. Come si riesce a fare ‘’spogliatoio’’ anche in ambiente aziendale. Hai un episodio dove aver coltivato una relazione con qualche compagno di squadra ha portato al successo o ha minato il raggiungimento dell’obiettivo?

Partiamo dal presupposto che c’è il percepito e l’effettivo. Siamo nel mondo della mediaticità e tante cose non sono come sembrano. Tante volte parlare di problema è connotazione di qualcosa di negativo e quindi presuppone il preludio alla sconfitta. Rapportandolo a quello che stiamo vivendo oggi, parliamo di contesto e non sempre il contesto è quello che hai preparato in ’’allenamento’’. Il contesto è mutevole (stadio, tempo, squadra diversa), le relazioni, invece, sono salde e vanno concimate. Ci sono delle regole che il gruppo decide:

  • Conoscere lo stato attuale
  • Confrontare quello che fanno i competitor
  • Condividere un progetto, non imponendolo
  • Credere in tutto ciò che si fa

Conta molto la relazione, un conto è saper fare è un conto è saperlo far fare. Bisogna allenarsi.

Un aneddoto? Nella mia partita d’addio ho invitato 8 palloni d’oro. Nel momento del riscaldamento, Van Basten mi dice che solo io potevo organizzare una cosa del genere e riunire tutti quei campioni insieme.

Perché sono venuti?  Perché è subentrata la parte relazionale, quello che avevo lasciato.

In un gruppo vincente sono almeno tre valori importanti: la lealtà, il rispetto e la condivisione. Io mi sono sempre ritenuto un ragazzo normale che ha fatto qualcosa di speciale e non un ragazzo speciale che ha fatto qualcosa di normale, vivendo e lottando per ottenere qualcosa, dando valore a ciò che ho ottenuto. Il percorso di ogni individualità va costruito, tenendo ben presente quali sono gli obiettivi da raggiungere.

Si può quindi concludere che senza le basi, bisogna scordarsi delle altezze. Senza una relazione solida è difficile crescere ed andare avanti.


Tante sono state, poi le domande dei nostri Human Digital Master al nostro ospite, che hanno aperto a dibattiti e spunti di riflessione.

Se vuoi cambiare qualcosa dall’interno devi conoscerlo. Ci sono tanti metodi per organizzare il tuo gruppo di lavoro. L’equilibrio diventa essenziale.

Il metronomo, il centrocampista è quella persona che sta in mezzo al campo e che deve avere la consapevolezza di quello che ha alle spalle, conoscendo le abilità dei compagni. Il metronomo deve pensare alla strategia, guardando avanti, al futuro e capendo come raggiungere l’obiettivo, riuscendo a segnare o a far segnare il goal decisivo.

Per cambiare le organizzazioni, per cambiare in generale ci vogliono competenze e relazioni.

Questo è il potere delle relazioni, sincere e generose.

Qui l’intervista completa: https://youtu.be/t6PNrtppc8Q

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